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Migrazione e lavoro: in Senegal si evolve la missione di Sophia

Ad Aprile Erik, Mor ed Erminia partiranno alla volta del Senegal per la nuova edizione di Educare senza Confini, un progetto educativo che in questi quattro anni ha coinvolto più di 7000 studenti di Dakar e di Conakry.

Si tratta di un ritorno: infatti quest’anno il team è già stato nella capitale senegalese per ampliare la rete di enti partner nazionali e internazionali che trattano il fenomeno migratorio in Senegal. In particolare con il Ministero dell’Educazione Nazionale del Senegal e con l’Arcidiocesi di Dakar.

L’obiettivo del progetto è sensibilizzare e rendere consapevoli i giovani studenti senegalesi dei pericoli della migrazione irregolare e delle possibilità concrete offerte dal Senegal. La strategia attuale è intessere una comunità educante formata dagli enti che si occupano della migrazione, dell’orientamento e del lavoro in Senegal ma che attualmente non accedono alle scuole e\o agli studenti.

Infatti sebbene il fenomeno sia percepito dalle istituzioni e dal corpo insegnanti come una questione importante non c’è una proposta concreta e sistematica per gli studenti, anche a fronte di una grande quantità di studenti (l’età media in Senegal è 19 anni) e scuole a Dakar e una mancanza di personale negli enti.  A Dakar esiste un ufficio nazionale per l’orientamento giovanile che offre gratuitamente colloqui di orientamento agli studenti in difficoltà. Nell’ufficio di Dakar ci sono 8 persone che hanno la responsabilità di tutte le 150 scuole della zona. Quest’anno il team di Sophia collaborerà con loro.

Il problema è che proprio tra gli studenti, secondo uno studio condotto da una ricercatrice che collabora con Sophia, la percentuale di chi vuole emigrare è altissima, pur non possedendo le dovute conoscenze ed informazioni. La maggior parte di loro infatti non conosce i documenti necessari per emigrare o le vie legali per farlo.

Gli insegnanti sono consapevoli di questo paradosso: “I professori che abbiamo incontrato ritengono la formazione un tema prioritario da affrontare, soprattutto perché l’emigrazione riguarda i giovani” commenta Erik Conte, responsabile del progetto. “In questi 4 anni, molti hanno ritenuto importante formarsi sul tema con noi perché, pur volendone parlare in classe, non avevano le competenze e le conoscenze necessarie per farlo. Quest’anno abbiamo quindi puntato molto su questo punto e formeremo 4 docenti”.

“Purtroppo – continua Erik – “i giovani senegalesi non vedono la bellezza che ha il loro paese, ma guardano solo a quello che non c’è. Si focalizzano sulla mancanza di lavoro e vedono poche possibilità per il loro futuro. Ma dalla ricerca emerge che loro hanno una visione distorta: guardano all’Europa come ad un El Dorado, non pensando che il Senegal in realtà gli può offrire molto di più”.