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Educare all’accoglienza: La vita di Dullal, si trasforma in arte dell’incontro per 2300 studenti di 27 istituti italiani.

Dullal, migrante bengalese, parla senza sosta per due ore di fronte agli studenti di una delle 96 classi che quest’anno incontrerà per il progetto Educare Senza Confini. La sua voce alta, dalla cadenza bengalese, non viene mai interrotta tranne che nel momento dedicato alle domande degli studenti. Dullal nelle classi porta la sua storia e la storia del suo paese, incontrando ragazzi dagli 11 ai 15 anni che hanno letto il libro “La non morirai di fame” custodia di parte della sua vita. Dopo l’incontro con lui, gli studenti coinvolti nel progetto partecipano ai laboratori tenuti da professionisti esperti sui dati reali del fenomeno della migrazione, supportati da un compendio di statistiche e numeri rilevanti (il Dossier Immigrazione di Sophia).

“Io posso imparare da voi, voi potete imparare da me” è la frase che Dullal rivolge ai suoi studenti prima di iniziare. 

Dullal, 27 anni, originario di Sylhet, città nel nord ovest del Bangladesh, con un passato di venditore ambulante di fazzoletti e accendini in una delle strade principali di Roma, è una di quelle persone che hanno vissuto ai margini della società odierna. Coloro che il Santo Padre ricordava nel discorso per la 105a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato come «emblema dell’esclusione perché, oltre ai disagi che la loro condizione di per sé comporta, sono spesso caricati di un giudizio negativo che li considera come causa dei mali sociali» e di cui nell’enciclica Fratelli Tutti viene detto «Non si dirà mai che non sono umani, però in pratica, con le decisioni e il modo di trattarli, si manifesta che li si considera di minor valore, meno importanti, meno umani.» (FT, 39). Lo scopo del progetto Educare Senza Confini in Italia è permettere agli studenti di dialogare con un migrante la cui voce normalmente non viene ascoltata e di farlo nel contesto formativo, dando la possibilità agli studenti di conoscere qualcuno che «ha un altro punto di vista, vede aspetti della realtà che non si riconoscono dai centri di potere dove si prendono le decisioni più determinanti» (FT, 215).

Il valore di questa diversità, a giudicare dagli occhi catturati degli studenti, si percepisce. Dullal non ha paura di perdersi nei dettagli della sua vita “precedente”: mostra foto della sua casa, della sua famiglia, della sua città per far accedere gli studenti ad un mondo lontano e distante dal loro che però diventa concreto.  «La vita è l’arte dell’incontro, anche se tanti scontri ci sono nella vita. Tante volte ho invitato a far crescere una cultura dell’incontro, che vada oltre le dialettiche che mettono l’uno contro l’altro» (cfr. FT 215). Dullal fa proprie le parole del Santo Padre. 

Il progetto Educare Senza Confini che la Cooperativa Sophia porta avanti con il sostegno della Fondazione Migrantes si propone di promuovere l’incontro tra culture e mondi diversi nelle scuole. Dal 2015 il progetto ha coinvolto più di 120 scuole e preparato 11000 studenti a un cambio di prospettiva sul tema dell’immigrazione e sul migrante, affrancando questo argomento da strumentalizzazioni, stereotipi e luoghi comuni nocivi.

La maggior parte dei ragazzi gradisce il fatto di poter esprimere in simultanea le proprie opinioni attraverso le piattaforme messe a disposizione, molti si emozionano dall’incontro con Dullal. Dalle riflessioni, che ho chiesto loro di mettere per iscritto, è emerso quanto le attività che avete proposto li hanno resi più consapevoli e partecipi del tema dell’ immigrazione.” Prof. C., Liceo Cannizzaro di Roma

Dullal, dopo un periodo di integrazione e formazione insieme alla Cooperativa Sophia, ne è ora diventato socio. Quest’anno, il giovane conduce insieme al team di Sophia il progetto in Italia, in 96 classi di 27 istituti, per un totale di 2300 studenti. Per la prima volta, Dullal sente il desiderio di raccontare una storia nuova. O meglio, di rivedere la sua storia alla luce dell’importante percorso svolto dentro Sophia. Per questa ragione, per il prossimo anno scolastico sono previste molte novità, tra cui un nuovo racconto della storia di Dullal.