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L’Italia che cresce è oltralpe: esce il XVI Rapporto Italiani nel Mondo

L’unica Italia che continua a crescere demograficamente è quella oltre confine.

Nonostante le chiusure della pandemia, nell’ultimo anno più di 109 mila italiani, per lo più giovani, hanno deciso di lasciare lo Stivale prediligendo destinazioni estere, in particolare europee. Lo sottolinea la Sedicesima Edizione del Rapporto Italiani nel Mondo (RIM), curata dalla Fondazione Migrantes CEI e presentata a Roma il 9 novembre 2021.

Questo è il paradosso dell’“inverno demografico” che attualmente sta vivendo il Bel Paese. I dati mostrano una fuga di nostre giovani menti, prevalentemente nella fascia 18-34, solo in parte ridimensionata dalla pandemia. 

Ma perché?

La crisi sanitaria ha messo in evidenza un problema che l’Italia sta ormai vivendo da anni: i giovani non vedono più prospettive lavorative nel nostro paese. La pandemia ha generalizzato la paura per il futuro, portando tanti giovani a fuggire verso altri paesi, o al contrario a rimanere inattivi ed immobili. La crisi economica, sanitaria e i distanziamenti hanno bloccato infatti molti giovani italiani sia a livello pratico, per la mancanza di lavoro, sia a livello psicologico, per la mancanza di interazioni e socialità.

Emigrare, trasferirsi in un altro paese, è una scelta, ma per molti giovani è come se stesse diventando l’unica scelta possibile per costruirsi una carriera gratificante.” commenta Federica Pennino, socia di Sophia impegnata in prima linea proprio per aiutare i giovani a pianificare il loro futuro professionale e personale. “Io stessa capisco bene la spinta dei ragazzi, dato che ho vissuto all’estero per un periodo della mia vita.” Quello che Federica vuole trasmettere infatti, non è il messaggio “Rimani in Italia!” ma il messaggio “Non ti arrendere di fronte alle difficoltà, scomodità e imperfezioni del tuo percorso di crescita, che sia in Italia o all’estero, perché è spesso proprio grazie a queste che ci si consoce meglio.

Federica è tutor del progetto Elpis – speranza in greco – che si svolge a Roma con lo scopo di accompagnare i giovani dai 19 ai 29 anni che non hanno un’occupazione (neet) nel mondo del lavoro, fuori casa dei genitori e infine, alla professione più vicina alle inclinazioni e desideri di ognuno. Grazie ad uno sportello di ascolto, per ogni giovane che aderisce al progetto, Elpis prende la forma di un percorso personalizzato scandito da colloqui periodici con un tutor, che attraverso il dialogo fanno emergere consapevolezza, progettualità e assertività.

Durante il 2020, dei circa cinquanta ragazzi e ragazze che hanno aderito al progetto, 43 giovani neet sono riusciti ad entrare nel mondo del lavoro; 27 giovani sono usciti dalla casa dei genitori per la prima volta e 17 hanno intrapreso un corso di formazione specifico per realizzare i propri desideri professionali.

Federica porta avanti questo punto in un momento in cui, purtroppo, l’arrendevolezza e l’apatia si sono dimostrate le conseguenze più naturali del clima restrittivo nel quale abbiamo vissuto a causa della pandemia. “Un ragazzo mi ha detto: ho passato due anni sul divano e adesso è come se non riuscissi a staccarmi da quel divano.” Federica è felice di ascoltare queste parole, perché pensa che in fondo, se il ragazzo è di fronte a lei a raccontarglielo, in realtà ci è già un po’ riuscito a staccarsi dal suo divano. Ma è preoccupata per tutti gli altri che invece sono ancora lì. 

Le oggettive difficoltà del mercato del lavoro italiano e le numerose restrizioni possono impedire, oggi ancor di più, di guardare a quanto di bello può sorgere dalla crisi: “Non sapete quanti ragazzi e quante ragazze hanno trovato il coraggio di decidere di non tornare alla vita che facevano prima della pandemia e di cominciare a fare davvero quello che desiderano.