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Educazione civica: si, ma come? Qui gli spunti da Educare Senza Confini

Come stimolare la curiosità degli studenti, di fronte ad argomenti largamente noti, seppur affrontati generalmente in maniera superficiale? Come superare le barriere del coordinamento per promuovere la formazione di una coscienza civica trasversale degli studenti?

Il team di Sophia ha voluto convogliare i suoi (quasi) dieci anni di lavoro accanto a docenti e migranti nel percorso “Educare Senza Confini” affinché possa essere per gli studenti un’esperienza di accoglienza e apprendimento, cioè esso stesso un esercizio di vita civica

“Educare Senza Confini” è un progetto di educazione sul tema della migrazione per scuole di secondo grado, medie e superiori che viene scelto dai docenti per affrontare in modo dinamico e coinvolgente l’insegnamento dell’educazione civica con gli studenti. In quattro ore in classe, due di testimonianza e due di laboratorio, e con la lettura di un libro, il progetto affronta temi come la cittadinanza, i permessi di soggiorno e il sistema di accoglienza in Italia, l’Unione Europea e le organizzazioni internazionali, le guerre e la questione dell’asilo politico, oltre al tema dell’integrazione, del razzismo e del lavoro in nero, lasciando gli studenti incuriositi ed entusiasti. In questo articolo vogliamo condividere con voi alcuni aspetti del progetto che possono essere spunti di riflessione su come affrontare sempre meglio l’insegnamento dell’educazone civica nelle classi! 

  • Lo stupore va sottolineato.

Nel caso del progetto Educare Senza Confini, il tema della migrazione viene trattato attraverso due incontri, di cui uno è laboratoriale. Il team di formatori interagisce con la classe per verificare alcune percezioni e poi mostra i numeri reali del fenomeno migratorio. Gli studenti non propongono quasi mai cifre o percentuali realistiche perché rimangono colpiti dalle notizie sensazionalistiche a danno delle informazioni sulla “normalità”

Supportati da uno psicologo esperto in comunicazione, i formatori hanno focalizzato l’importanza di far prendere coscienza agli studenti del proprio stupore di fronte alla distanza delle loro supposizioni dalla realtà. Questa è già una leva preziosa per stimolare la curiosità degli studenti di fronte a queste tematiche.  

  • Il contrasto può generare alleanza. 

Il secondo incontro del progetto è la testimonianza di Dullal Ghosh, migrante proveniente dal Bangladesh, del quale gli studenti hanno già letto il libro autobiografico “Là non morirai di fame”. Gli studenti arrivano pieni di domande.

Dullal racconta la storia e la cultura della sua terra, così quella che poteva essere una lezione frontale assume la forma di una condivisione a cuore aperto. Proprio a partire da come funziona il governo, il sistema scolastico e il lavoro in un altro paese così diverso gli studenti guardano con altri occhi al nostro paese.

Dullal è in Italia da tanti anni, ma non parla benissimo l’italiano. Quindi gli studenti per porgli domande, devono aiutarlo a capirle, riformulandole. Questa piccola collaborazione genera un’apertura che gli studenti portano con loro anche dopo la fine dell’incontro. 

  • Insieme si va più lontano e più veloce.

Il progetto “Educare Senza Confini” si è sviluppato con il sostegno della Fondazione Migrantes – CEI che è un organismo pastorale della Chiesa italiana fatto di persone che hanno a cuore l’informazione sul tema della migrazione e la diffusione dell’habitus dell’accoglienza, soprattutto nei confronti di chi emigra. 

Per la vicinanza della missione, il dialogo con la Fondazione ha permesso al progetto di crescere in qualità e quantità. Per esempio, il Dossier Migrazioni, compendio sui dati della migrazione è un riadattamento per giovanissimi dal Rapporto Migrazioni Caritas – Migrantes. Anche quest’anno inoltre, il progetto potrà raggiungere grazie alla Fondazione circa 1500 studenti di tutta Italia.

Sono moltissime le associazioni che desiderano affiancare i docenti nell’educazione degli studenti ed è compito loro (nostro!) di rendere la collaborazione più semplice possibile.