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Dullal, tu ti senti libero? La Risposta per la Sala Stampa Vaticana nella 109° Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato.

Liberi di scegliere se migrare o restare: Dullal Ghosh racconta il suo cammino di libertà dal Bangladesh al semaforo e poi a socio della Cooperativa Sophia di Roma, nella sala stampa Vaticana per la 109° Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato

Dullal Ghosh è un giovane bengalese che vive in Italia da più di 10 anni. Lo scorso 11 maggio è stato invitato alla sala stampa vaticana per diffondere tramite la sua storia il tema della giornata mondiale del migrante e del rifugiato: Liberi di Scegliere se migrare o restare. 

Trovate l’intervento di Dullal Ghosh dal minuto 36:00.

Entrato nella sala stampa, con timidezza, accompagnato da una collega, si è informato sullo svolgimento degli interventi. Ha imparato il suo discorso a memoria perché l’emozione è tanta e ha paura di sbagliare. Con la Cooperativa Sophia, di cui è socio, lavora in un progetto di educazione per le scuole sul tema della migrazione: raccontare la sua storia è il suo mestiere ma riuscirci al meglio per lui è sempre una priorità e una sfida.

La preparazione per l’intervento si è incentrata su una domanda: “Dullal, tu ti sei sentito libero di migrare?”

La prima risposta di Dullal è sì perché lui ha scelto di venire in Europa ma, ad ascoltarlo bene, ha scelto l’unica opzione che aveva. Lui è il primo maschio di una famiglia di religione indù, quindi ha la responsabilità del sostentamento di tutta la famiglia di origine. In Bangladesh la scuola non era andata bene e le esperienze di lavoro erano state fallimentari, venire in Europa sembrava l’unica possibilità. 

In Italia, dopo il lavoro al semaforo, vittima di un affittuario disonesto, Dullal incontra un sacerdote e poi il presidente della Cooperativa Sophia, e tutte le persone che gli hanno permesso di imparare la lingua, ottenere i documenti, trovare un lavoro. 

Ora che è impegnato nella missione di Sophia di informare e sensibilizzare i più giovani sul tema della migrazione, la sua priorità rimane la famiglia, sostenerla economicamente e diffonderne i valori e la cultura, per tenersela vicina al cuore.

Nelle classi di tutta Italia e per la prima volta anche a servizio del Santo Padre, Dullal è un esempio di una persona “diversa” che interroga i suoi interlocutori, con la sua personalità penetrante e con il suo bisogno di essere ascoltata. 

Il progetto educativo del quale Dullal è protagonista si chiama “Educare Senza Confini” e ha formato sul tema della migrazione più di 16000 studenti in Italia e in Africa, grazie al sostegno di Fondazione Migrantes CEI.