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Da qui in avanti: una nuova squadra a lavoro verso un cambiamento.

Il 15 settembre una squadra di cinque giovani ha cominciato a lavorare in un’area di Sophia dove il “lavoro è concreto, si tocca con le mani”. Mor Amar, che gestisce la squadra ci racconta di che lavoro si tratta in questo video: 

L’idea di cominciare ad accogliere commesse lavorative in Sophia venne ai soci della Cooperativa durante la pandemia, quando molti giovani erano in cerca di aiuto per il lavoro. In particolare, Sophia, con il sostegno della campagna Liberi di Partire, Liberi di Restare della CEI, aveva la responsabilità di 20 giovani migranti che stava formando ai mestieri artigianali per favorirne l’inserimento lavorativo e il lockdown aveva depresso le aspettative e arrestato il percorso di questi ragazzi. Marco, Giuseppe, Mor e Carlo, soci della Cooperativa, conclusa la formazione prevista dal progetto, si affiancarono ai giovani e costituirono una prima squadra di lavoro che ripuliva giardini e aree industriali. I lavori si svolsero ad agosto e nel giro di poco tempo, la maggior parte dei giovani migranti aveva trovato lavoro. 

I soci di Sophia si sono subito resi conto di quanto era stato importante per quei ragazzi avere un posto di lavoro ad accoglierli, non soltanto per il sostentamento, ma per la possibilità di un riscatto che rappresentava per il loro futuro. 

Nell’arco di quest’anno, Sophia ha deciso di avviare il nuovo progetto “Da qui in avanti” per offrire la stessa opportunità di lavorare a nuovi giovani e migranti con la novità di mettere loro a disposizione un tutor personale per confrontarsi sulle scelte di percorso e un luogo di riferimento per la formazione. 

Lorenzo è uno dei giovani che quest’anno ha lavorato nell’area protetta di Sophia. Lui, in un momento di stallo e inattività, ha preferito questo lavoro fisico ad altri, come il pony pizza o il call center, non tanto per quello che si faceva, ma per come veniva fatto, per le relazioni con gli altri e per il modo di gestirlo. “Con Carlo, che ho conosciuto lì, siamo diventati amici.” racconta Lorenzo, riferendosi al suo responsabile. Grazie al fatto che nel team ci fossero anche migranti dice che ha sfatato un suo ideale: “Mi sono accorto che sono persone esattamente come noi, hanno delle difficoltà a fare certi passaggi, a volte non hanno voglia di lavorare… Mi piaceva stare con loro.” Il lavoro con Sophia per Lorenzo è stato uno sprone ad andare avanti nel suo cammino perché lo ha reso più autonomo: “Ho imparato a scoprire le mie vere capacità. Mi ha dato un ambiente nel quale potevo maturare io e tanto spazio e ascolto per farlo.

A luglio Lorenzo ha ottenuto un lavoro nel suo ambito di interesse professionale, le animazioni grafiche. “Fin da quando avevo 14 anni sapevo che volevo fare cartoni, ma quando mi sono iscritto all’università, avevo paura di iniziare a lavorare e di mettermi in gioco. Se non ci fosse stata una persona in Sophia per accompagnarmi, non penso che l’avrei fatto.

Grazie al contributo di Fondazione Cattolica Verona e del Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo, l’area adesso esprime pienamente il messaggio che desidera trasmettere ai giovani che ci passano: qualsiasi sia la tua storia e posizione di partenza, hai ogni giorno l’occasione di guardare la tua vita “Da qui in avanti”.