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Costruire il futuro con migranti e rifugiati: una narrazione in continua evoluzione

Domenica 25 settembre 2022 si celebrerà la 108a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Il Santo Padre ha scelto come titolo per il suo tradizionale Messaggio “Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati” per idenziare l’impegno che tutti siamo chiamati a mettere in atto per costruire un futuro che risponda al progetto di Dio senza escludere nessuno.

La crisi ucraina, neanche un anno dopo la crisi afgana, ci forza a cambiare “immagine” del migrante e del rifugiato, e con questa ci auguriamo anche l’approccio. 

Quando pensiamo alla parola “migrante” ci vengono in mente, in genere, immagini di uomini e donne giovanissimi ed emaciati che sbarcano sulle nostre coste. Tuttavia questo immaginario si porta dietro una serie di preconcetti assistenzialistici che in realtà non aiutano una vera integrazione poichè non danno luogo a piani di inclusione di lungo termine ma solo aiuti immediati e puntuali. 

Dullal Ghosh, migrante del bangladesh oggi socio della Cooperativa Sophia di Roma con la quale promuove progetti di educazione nelle scuole sul tema dell’immigrazione, racconta proprio una storia fatta di piccoli aiuti che non lo portavano ad una svolta. Il cambiamento concreto nasce da una richiesta, disperata, rivolta ad un prete e ad un ragazzo, Marco Ruopoli, presidente di Sophia, fermi al semaforo in macchina: “Are you christian? Please help!” 

Da qui è cominciato il cammino di integrazione di Dullal: passo dopo passo, insieme agli altri soci della cooperativa, il giovane è passato da una situazione precaria e difficile ad un percorso di inclusione che gli permette di raccontare agli studenti una storia diversa, anche tramite un libro. 

Leggendo la sua storia ed incontrandolo i ragazzi possono così imparare a vedere chi emigra non più come un numero ma come una persona, un volto dietro al quale si cela spesso una storia tragica, costellata di sofferenza.

In quanto cristiani allora, l’impegno di Sophia è lavorare seguendo le parole del papa per la giornata delle comunicazioni sociali: de-stereotipizzando i migranti, avvicinandosi ed ascoltando le loro storie “[…] avremo davanti agli occhi, in ogni caso, non dei numeri, non dei pericolosi invasori, ma volti e storie di persone concrete, sguardi, attese, sofferenze di uomini e donne da ascoltare”. 

Le parole di papa Francesco rispecchiano il nostro modo di agire” spiega Mor Amar, rifugiato politico della Mauritania e tra i soci fondatori di Sophia. “La cooperativa è nata nel 2013 proprio dall’incontro tra me, all’epoca appena arrivato in Italia, e Marco, e dal nostro desiderio di costruire qualcosa insieme, nonostante le differenze e le difficoltà. Anche la storia di Dullal in questo è emblematica. 

Puntiamo all’inclusione nel vero senso della parola, sapendo che il nostro futuro lo possiamo costruire partendo proprio dai migranti e dai rifugiati come me e come Dullal”.

A causa della crescente destabilizzazione degli equilibri politici mondiali, sempre più spesso la parola migrante e\o rifugiato nasconderà realtà tanto diverse. Dal canto nostro, “Gesù stesso ci chiede di fare attenzione a come ascoltiamo (cf Lc 8,18). Per poter veramente ascoltare ci vuole coraggio, ci vuole un cuore libero e aperto, senza pregiudizi.”