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Il Valore che si Crea con l’Integrazione: i volti dentro al progetto

Creare Valore Attraverso l’Integrazione è il progetto di Sophia Impresa Sociale realizzato grazie al sostegno della campagna Liberi di Partire, Liberi di Restare della CEI che ha aiutato 20 migranti in condizione di vulnerabilità ad inserirsi nel mondo lavorativo, attraverso un percorso di integrazione fatto di passi concreti.

In Creare Valore sono confluite tutte le principali attività e capacità di Sophia: dall’accompagnamento, alla formazione, alla capacità di fare rete per aiutare. Ora che si è concluso, se ne tirano le somme: le risorse investite, sono state utilizzate in modo efficiente? Cosa rimane di questo progetto? Cosa è meglio non replicare? Quali semi sono stati piantati? Tra le tante, la domanda principe è però senz’altro la seguente:

Come stanno i giovani beneficiari, rispetto a prima?

Tra le varie forme di rendicontazione che si fanno a fine progetto, qua ne viene offerta un’ulteriore tipologia, tratta direttamente dalla vita di tre dei venti giovani di Creare Valore.

Il primo è Aziz. Lui ha 31 anni, è arrivato dal Senegal in Italia e i primi anni da “straniero” li ha vissuti girando per l’Europa. Sophia l’ha incontrato nelle scuole. Lui aveva il desiderio di raccontare la sua storia perché si era reso conto che in Italia nessuno sapeva nulla né di come vivono davvero i migranti, né dell’unicità e del valore della sua cultura. Nel frattempo però, arrivava a fine mese come poteva ed anzi si confidò “io non voglio più fare lavori che non dormo bene la notte”.

Con Aziz, Sophia ha toccato con mano la drammaticità dell’isolamento che vive un giovane migrante in un paese che non sa accoglierlo. Erik, suo tutor di progetto, lo ha ascoltato ed è diventato suo amico. Grazie a Creare Valore, adesso Aziz ha un lavoro in regola nel team di lavori artigianali creato dalla cooperativa, insieme a tanti altri giovani che sente come suoi fratelli.

 

Il secondo è Mohammed. Lui ha 27 anni, è arrivato dalla Guinea passando per la Libia. Si è presentato con grande determinazione sotto l’ufficio di Sophia chiedendo di partecipare al progetto. Veniva dalla Caritas alla quale si appoggiava per avere un alloggio sicuro.

Durante i soli 18 mesi di progetto, Mohammed è stato cacciato da tre centri di accoglienza per comportamenti aggressivi e ha rifiutato innumerevoli mani tese. “Se non lo aiutiamo noi, non lo fa nessun altro”, diceva Giuseppe, tutor e formatore di Sophia,  all’ennesima crisi nel percorso del giovane. Grazie a Creare Valore anche Mohammed adesso ha un lavoro regolare e vive presso una comunità che si prende cura di lui. Soprattutto, ha cominciato a parlare delle ferite del suo passato.

 

Infine, Carlo che non è un “migrante” nel vero senso del termine. Ha 32 anni e da Formia è diventato tutor di Sophia proprio grazie a Creare Valore. E’ venuto in ufficio in cerca di consulenza per il proprio lavoro (attraverso il progetto Elpis). Il suo lo sentiva come una gabbia dove era imprigionato, giorno dopo giorno. “Ci sono molti modi in cui in una persona si accende la scintilla, la fiamma che permette di cominciare una nuova vita. Per me è stata la fiducia di Marco (presidente di Sophia Impresa Sociale)”.

A Carlo, che sapeva di essere portato per i lavori manuali, è stata affidata la squadra di lavori artigianali di Creare Valore. Lavorando per gli altri, Carlo si scopre anche un abile oratore e un fermo “mediatore”: riconosce che attraverso il lavoro, ci si può stupire nel rendersi conto che alcune proprie caratteristiche diventano qualità preziose per aiutare qualcun altro.

Questi sono solo 3 di tutte le storie che si sono intrecciate in questo progetto. “I cambiamenti qua descritti sono eloquenti ma sottili perché descrivono un diverso modo di stare con sé, che siamo certi questi giovani si porteranno ben oltre la chiusura di Creare Valore.” conclude Marco Ruopoli, presidente di Sophia.