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La prof. Sabina con La Bussola per raccontare agli studenti l’uomo, la scelta e il futuro.

“I miei studenti pensano che il futuro si possa programmare e prevedere e che tutto sia nelle mani di chi agisce. Allo stesso tempo mi stupisco a volte di quanta poca stima di sé dimostrino. Fanno anche spesso fatica ad esprimersi”.

La prof. Sabina insegna Lettere in un liceo di Roma. La letteratura per lei è uno strumento per stimolare i suoi studenti ad interrogarsi su chi è l’uomo, cosa lo muove, passioni, desideri, contraddizioni, paure e delusioni per poi ritrovarle dentro di sé senza lasciarsene sopraffare. 

In Sophia, ha visto la capacità di “raccontare l’uomo” ai suoi studenti fin dal principio. Un suo studente le portò il libro dove erano raccontate le origini di Sophia attraverso le storie dei soci fondatori Mor Amar e Marco Ruopoli. Mor raccontava la storia di migrazione di un uomo nobile costretto a fuggire per un colpo di stato, Marco il dolore per una vocazione ancora non messa a fuoco e il coraggio di immaginare un luogo di lavoro che rispondesse ai suoi desideri più profondi. Le venne l’idea di portare queste esperienze nelle classi. Nacque così il progetto più longevo nelle scuole di Sophia. 

Più di dieci anni dopo, nell’anno scolastico in corso, Sophia sta incontrando le classi della prof. Sabina con il nuovo progetto “La Bussola” che, in modo diverso rispetto all’inizio, ha lo stesso scopo di stimolare una riflessione più profonda sulla propria vita in vista di scelte di percorso

Con “La Bussola” Sophia arriva con gli studenti ad esplorare il tema della libertà nelle scelte e il punto di partenza è conoscersi nei propri pensieri e sentimenti, talenti, desideri, limiti, paure e strategie. Gli incontri della Bussola si fanno in cerchio e ognuno ha il suo spazio per parlare e dialogare. Su un quadernino, gli alunni disegnano, scarabocchiano e si appuntano ciò che li colpisce. In uno degli esercizi, bisogna scrivere su un post-it il talento del compagno a fianco: così i ragazzi scoprono che è più facile dire i talenti degli altri che riconoscersi i propri. In una delle classi, lo scambio di bigliettini è esploso e anche alla prof. Sabina è arrivato un post-it. 

Questo progetto ha aiutato i miei studenti a trovare la parola” ci racconta la professoressa. “Se centri la parola, cambia tutto”. Tra le “parole” che La Bussola porta a scoprire ci sono “pensiero” e “sentimento”. Della Bussola qualcosa ha colpito gli studenti della prof. Sabina che hanno cominciato ad applicare il metodo imparato anche nelle scelte più piccole. La prof. d’altronde ha continuato a stimolarli, spronandoli a ricercare nella letteratura, ancora una volta, quei pensieri e sentimenti che alimentano la loro vita affinché vivano con più serenità sé stessi e gli imprevisti.

Noi non vediamo l’ora di vedere i frutti di questo lavoro per gli studenti il 29 maggio all’Auditorium della Tecnica durante l’evento conclusivo delle attività nelle scuole di Sophia quando le classi della prof. Sabina presenteranno le loro opere d’arte per esprimere liberi le loro nuove acquisizioni sull’uomo, la scelta e il futuro.