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I frutti del “nuovo orientamento” per il futuro

Roma, 29 maggio – “Scegliere una cosa alla volta, con sapienza e bellezza.” È questo il cuore dell’intervento di Marco Ruopoli, presidente di Sophia Impresa Sociale, che ha chiuso con queste parole l’evento “Da Studenti a Protagonisti – scegliere il proprio futuro”, ospitato all’Auditorium della Tecnica all’EUR, in conclusione dell’anno scolastico.

Di fronte a oltre 700 ragazzi, Ruopoli ha raccontato l’esperienza di lavoro di Sophia per parlare di discernimento come strumento per affrontare le scelte con libertà e consapevolezza. I presenti erano una selezione degli studenti che hanno partecipato nel corso dell’anno ai percorsi di Sophia sul tema dell’orientamento e del dialogo interculturale.

“Non c’è un progetto a tavolino ma tu puoi fare un passo alla volta una scelta – e torno al nome Sophia – saggia, sapiente, profumata, bella. In questo spero che il nostro lavoro vi stia trasmettendo anche uno stile per fare delle scelte che siano belle. Chissà quante cose belle avrete voi in futuro da poter realizzare.”

“Un nuovo tipo di orientamento” lo definisce Elisabetta Altomare, responsabile del progetto: non più solo scegliere cosa fare, ma prima chiedersi chi si è davvero. Un percorso che parte dall’identità e tocca i desideri, le paure, i limiti, i talenti.

L’esito del percorso lo hanno espresso direttamente i protagonisti: gli studenti.

“Anche nel buio dell’oblio si può trovare qualcuno che è come te, senza maschere e ti può aiutare a toglierla, farti sentire meno solo.” Spiega Davide M., dopo la proiezione del suo cortometraggio “E tu chi vuoi essere?”, rispondendo poi in prima persona “Io vorrei essere una persona più vera possibile e far riflettere le persone, magari anche con il cinema.”

Quattro ragazzi del Liceo Rousseau di Roma raccontano in un video le fragilità della loro generazione in chiave personale “Parlare dei limiti in generale non funziona, allora abbiamo pensato di raccontarci sperando che qualcuno possa finalmente sentirsi libero di raccontare a sua volta” afferma la ragazza che si è occupata della regia.

Una studentessa circense mostra agli studenti presenti il suo talento in un numero di contorsionismo, spiegando poi che senza il progetto di Sophia “Scuola Itinerante” non avrebbe potuto portare avanti il suo lavoro insieme agli studi.

Una ragazza del luna park, beneficiaria dello stesso progetto, legge una lettera aperta ai suoi futuri professori in cui parla della decisione -maturata insieme a Sophia- di iscriversi all’indirizzo di scienze umane: “Non so cosa sia scattato in me quel giorno. Mi sentii accesa, come mai prima d’ora, viva. Sentii la necessità di cambiare, le forze di lottare e impegnarmi per qualcosa, dopo ormai anni che lasciavo l’indifferenza regnare sovrana nella mia testa e vita scolastica”

Una classe del liceo Enriques di Ostia espone invece un’esperienza di dialogo interculturale, durante la quale si sono confrontati con alcune classi di Dakar (Senegal) sulle scelte relative al futuro. “Un’altra cosa cosa mi ha sorpreso è la somiglianza che abbiamo con questi ragazzi: stessi sogni, stesse speranze. Condividiamo con loro la voglia di essere ascoltati. Quando ci chiedono dopo gli studi cosa vorrai fare? Anche noi rispondiamo voglio andare a lavorare all’estero”.

Due studentesse definiscono il discernimento a misura di studente in questo modo, prestando le parole al presentatore dell’evento “fare una scelta consapevole, proveniente dall’interno verso l’esterno, presa solo dopo essersi guardati dentro e aver imparato a leggere come si muovono i nostri sentimenti in base a ciò che ci accade.”

In una società complessa, frammentata e spesso confusa, i giovani chiedono spazi di ascolto, percorsi guidati e strumenti per conoscersi. Sophia Impresa Sociale propone un nuovo stile di orientamento: non uno schema da seguire, ma un modo per riscoprire sé stessi e scegliere, un passo alla volta, la propria strada.